Tanta sfiducia e forse anche un po’ di rassegnazione. Martedì mattina all’assemblea sindacale dei lavoratori della JP Industries, solamente 140 dipendenti su 300 hanno partecipato all’incontro in occasione del quale le organizzazioni sindacali avevano annunciato chiarimenti sulla situazione dello stabilimento nocerino. La scarsa partecipazione dei lavoratori e la mancanza di attenzione dimostrata delle istituzioni nazionali, locali e dalla proprietà non sono certo un segnale positivo, come ha spiegato Luciano Recchioni di Fiom Cgil. “Non è un buon segnale – ha dichiarato -. Siamo ad una svolta e probabilmente non è una svolta positiva, almeno per quanto riguarda lo stabilimento di Gaifana. Abbiamo delle grosse difficoltà per ciò che riguarda i rapporti con il governo nazionale, con quello regionale e con la proprietà. È chiaro – ha quindi proseguito Recchioni -che dobbiamo fare i conti con questa anomalia che c’è tra una proprietà che vive e gestisce tutto nel fabrianese con la nostra situazione che è quella dello stabilimento di Colle di Nocera. C’è molta sfiducia da parte dei lavoratori. Diversi personaggi hanno sempre sostenuto la battaglia del sindacato, questa mattina invece c’era solo il sindaco di Nocera”. Dopo la rispettiva assemblea che si terrà mercoledì a Fabriano, i sindacati decideranno i passaggi che precederanno la manifestazione al Ministero dello sviluppo economico a Roma – il cui giorno con molta probabilità sarà entro fine mese – per creare una mobilitazione in cui convogliare anche le istituzioni locali. “Dobbiamo sollecitare il Governo, ma sappiamo che è difficile. Probabilmente avremo la necessità di costruire un percorso per andare a Roma. Stiamo pensando di mettere in piedi anche altre iniziative perchè sarebbe opportuno che oltre ai lavoratori ed alla proprietà ci fossero anche il Comune di Nocera, quelli della fascia appenninica e Perugia, e il vessillo della Regione Umbria. Credo – ha concluso Luciano Recchioni – che sia necessario arrivare al massimo della pressione nei confronti del Governo”.