Nessuno tocchi l’Appennino. E’ questo lo slogan utilizzato da diverse associazioni ambientalistiche tra cui Italia Nostra, Wwf e Mountain Wilderness Umbria, che si sono date appuntamento dopodomani, domenica 29 giugno alle 10 a Colfiorito per protestare contro la realizzazione delle 24 torri eoliche di 110 metri ognuna volute dalla regione Marche sul monte Tologna e monte Trella. Per le associazioni firmatarie della protesta, sono diverse le motivazioni per far sentire la propria voce. Secondo le stesse infatti, il progetto comporterebbe infatti una delle più profonde trasformazioni antropiche nell’appennino umbro-marchigiano. “La sentenza del Consiglio di Stato – si legge nella nota diramata quest’oggi – costituisce la prova, se mai ce ne fosse bisogno, che la Regione Marche ha ritenuto preminente l’interesse economico su quello naturalistico, paesaggistico e sui diritti delle popolazioni a non veder alterato il proprio ambiente di vita realizzando impianti eolici incompatibili con tutto ciò. Secondo le stesse associazioni inoltre, la Regione Marche non ha applicato alcun “criterio di precauzionalità” come previsto dalla normativa europea 2011/92 EU, né la Convenzione di Århus.